lunedì 19 agosto 2013

Da Tolosa alla Sardegna: cronaca di una vacanza


Quindici giorni proprio come li avevo immaginati.
Una città da scoprire, tanti chilometri da percorrere, il migliore dei compagni di viaggio (oltre che di vita), una tradizione da onorare, tanto mare, tanta socialità, tanta leggerezza.
Se non fosse per le foto dei piedi con il mare sullo sfondo che la gente si ostina a pubblicare su ogni social network del mondo, direi che le ferie2013 sono state fino ad ora praticamente perfette.
Vacanze all'insegna dell'amicizia, quella di una vita, quella delle esperienze condivise e quella delle prime volte delle cose.
Ci sono momenti in cui penso che forse se non mi fossi mai mossa da questa benedetta città, se mi fossi da subito coltivata il mio orticello, se mi fossi accontentata, ecco forse la mia vita, almeno quella professionale, sarebbe stata oggi più mediocre, ma più semplice. Probabilmente più stabile, chissà più redditizia.
Poi penso che quello che ho imparato sulla vita lontano da qua, nell'ingenuità dei miei 21 anni sivigliani, nella vitalità del mio primo lavoro a Barcelona, nella consapevolezza del mio anno fiorentino, nella fatica della mia lunga permanenza cagliaritana, beh è qualcosa che non si compra con la tredicesima.
Non sarei oggi la persona che sono senza gli incontri che ho fatto e le tante vite che ho attraversato.
Le vite dell'umanità che mi è capitato di conoscere, dei personaggi di cui non ricordo il nome, ma di cui non ho mai dimenticato la storia, le vite dei compagni di viaggio che chissà non hanno resistito al tempo e alle distanze, ma di cui ancora custodisco qualcosa.

sabato 3 agosto 2013

Ferie: lavori in corso


Provo sempre un certo senso di spaesamento nel momento in cui arrivano le ferie.
Come il pomeriggio che precede una festa, la strada che ti divide dall'aeroporto, i minuti prima di incontrare un amico che non vedi da tanto.
E' uno strano insieme di felicità, attesa, aspettative, curiosità per qualcosa che hai immaginato e che ora sta per succedere davvero.
E' la vertigine per tutto il tempo libero che ti aspetta, un tempo che va onorato, riempito, vissuto. 
Un tempo che è anche i pensieri che hai rimandato, le scelte che hai posticipato, i libri che non hai letto, le cose che non hai fatto.
Perché le vacanze sono anche questo, sono l'intervallo alla routine dei nostri giorni tutti uguali, alle abitudini degli orari di ufficio, della palestra due volte a settimana (così per dire eh, che io di palestra quest'anno non ne ho fatto neanche un minuto...), delle pause pranzo, degli aperitivi prima di crollare sul divano e dei fine settimana per socializzare.
Non mi fraintendete (nè maledite voi che di ferie non ne avete) è lo spaesamento più figo che si possa immaginare e in questa mattina di sabato me lo voglio godere fino in fondo.
Perché mica dura tutte le ferie, io per lo meno mi adatto subito al dolce far niente, alle giornate che scorrono senza assilli, ai risvegli senza sveglia, ai pomeriggi al mare fino al tramonto, alle uscite tutti i giorni, alle 10 ore di sonno senza sensi di colpa e a tutte quelle cose belle che si fanno in vacanza.