giovedì 6 giugno 2013

Storia di un viaggio nelle Marche e di una cena a "Il Cardeto" di Ancona


Non c'è verso, non riesco a dedicarmi al blog come vorrei, ho tanti di quei post arretrati, di quelle ricette provate, mangiate e riprovate, di storie ormai passate e dimenticate che farei meglio a resettare e ricominciar da capo.
Ma a questo post ci tengo, per tante ragioni, compreso il fatto che l'avevo promesso al proprietario del ristorante "Il Cardeto" che per gentilezza, simpatia e professionalità se lo merita tutto.
Ma partiamo dall'inizio: per il ponte del 25 aprile ci siamo fatti un viaggetto nelle Marche.
Abbiamo approfittato di una offerta della Tirrenia che ci ha permesso di imbarcare la macchina per pochi euro. Perché le Marche vanno girate in macchina, con tutti quei borghi arroccati, le strade di montagna, i paesi sul mare sarebbe impensabile scegliere una località e non muoversi da lì. Ci sono sempre i mezzi pubblici, direte voi, ma non mi è sembrato abbiano una rete così capillare da sostituire degnamente l'automobile.
Vi dico già da ora che le Marche sono state una bella scoperta, sono una terra compresa tra il mare e la montagna, ricca di storia, di tradizione e di un sacco di cose meravigliose da mangiare.
Siamo arrivati sulla penisola giovedì mattina e l'abbiamo lasciata il sabato notte, è stato quindi un micro-viaggio, per chi ama i km che scorrono dal finestrino, la radio che va e la strada che ti riempie gli occhi.


Per chi come noi attraccasse a Civitavecchia consiglio una tappa a Viterbo perché merita una visita.
Noi ci siamo arrivati alle prime luci dell'alba con ancora nel naso l'odore della nave. 
Per fare colazione abbiamo scelto lo storico Caffè Schenardi, uno di quei bar che resistono al tempo, alle mode e ai divanetti bianchi nei bar bianchi con i banconi bianchi. 
Dopo un caffè e un mini-cannolo, siamo partiti alla volta di Urbino, città meravigliosa, patrimonio UNESCO, esempio perfetto di città rinascimentale, massima espressione della Corte dei Montefeltro e del suo Duca Federico.
Stremati siamo quindi approdati nel nostro agriturismo, prenotato con booking, che non ha tradito le aspettative. Se vi capita fateci un pensierino perché Poggio agli Ulivi è un posto bellissimo, la proprietaria è ospitale senza essere invadente, le camere silenziose, comode e pulitissime e poi la colazione è uno spettacolo, con almeno 5 torte diverse (buonissime), croissant caldi, yogurt, succhi, marmellate fatte in casa, pane fresco e tutto ciò che possiate desiderare.
Non vi voglio annoiare, ma nei giorni seguenti è toccato a Fano, deliziosa, a Civitanova Marche e Sinigallia, con la loro aria di vacanza, ad Ancona, con la sua cattedrale vista mare e alla bellissima, chi l'avrebbe mai detto, Ascoli Piceno.
Ad Ancona siamo andati di sera per un giretto al tramonto e una bella cenetta. Contrariamente a quanto dicano in molti a me Ancona è piaciuta, la cattedrale domina dall'alto la città che si getta sul golfo, il centro storico è suggestivo e si sente quell'irresistibile odore di salsedine che hanno le città di mare.
Dopo un'attenta ricerca su internet per mangiare abbiamo optato per il Ristorante Il Cardeto.
Vi avviso che da fuori Il Cardeto non ispira granché, sarà quell'insegna luminosa bicolore o le mantovane blu che si intravedono dalla vetrina, ma per carità non fate l'errore di passare oltre, vi perdereste una cena con tutti i crismi!
Siamo arrivati presto e in un giorno di festa (25 aprile), ma piano piano il ristorante si è riempito.
L'arredamento è discutibile, ma la loro gentilezza e professionalità, nonché la bontà del cibo, ti fanno subito soprassedere.
Il mio compagno di viaggio ha scelto il mare, io la terra, per antipasto ha mangiato un carpaccio di tonno (beato lui) che pare fosse ottimo, nonché molto abbondante, io invece ho scelto una delle specialità della casa: dei bocconcini d'agnello impanati e fritti con un pane grattugiato al nero di seppia, salsa di soia e maionese allo yogurt, semplicemente fantastici!!! Poi ho optato per degli agnolotti, rigorosamente fatti in casa, con ripieno di melanzane e sugo di pomodorini, un piatto semplice, ma ottimo. L'altro primo di mare, ci perdonerete, ma non ce lo ricordiamo! Ma non ci siamo dimenticati il secondo, io l'ho evitato perché ero già satolla, ma un assaggio l'ho fatto ed era fantastico: tonno avvolto nel guanciale, cotto alla perfezione, accompagnato da una purea di zucchine (mi sembra) e da degli ottimi crostini di pane al nero di seppia (fatti da loro). 
Alla faccia del mio colon malandato mi sono concessa anche il dolce, un semifreddo agli arachidi caramellati e cioccolato veramente buono, ma forse non tanto buono quanto l'indimenticabile semifreddo al pistacchio del mio accompagnatore. Acqua, vino in bottiglia, caffè ed ammazza (io non l'ho preso perché avevo già ammazzato a sufficienza il mio intestino)  per un totale di 30 euro a testa. E vi dirò che per la qualità e l'originalità di quello che abbiamo mangiato è poco. A Sassari non avremo speso meno di 40€. Il proprietario è giovane, ma ha iniziato talmente presto che è un uomo di esperienza. Con noi è stato gentile e cordiale, abbiamo chiacchierato molto, ma non è mai stato invadente o indiscreto.
Insomma, se passate per Ancona un pasto a "Il Cardeto" lo dovete fare per forza!
Per la cronaca è stata una delle tante mangiate che mi sono concessa in questa vacanza, con tanto di pranzo speciale alla "Madonnina del Pescatore", ma questo ve lo racconto un'altra volta.
Il colon ha retto meglio del previsto, grazie anche a un certo cocktail di farmaci (debrum+buscopan) e alla mia forza di volontà nel non superare mai il limite sottile tra sazietà e gola.
E' passato più di un mese, ma per fortuna il mio spirito non ha ancora dimenticato questo viaggetto e vive di rendita.
Giuro però che nel prossimo post cercherò di essere più "sul pezzo", magari con una bella ricetta estiva.




2 commenti:

  1. avete incontrato Dustin Hoffman?

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  2. Ih ih ih, non personalmente, ma la sua faccia è un po' dovunque. Detto questo non mi sembra che quella campagna di promozione abbia sortito gli effetti desiderati. Soprattutto la zona di Ascoli Piceno non è molto battuta dai flussi turistici ed invece merita davvero una visita. E' economica, è bella e si mangia benissimo!

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