mercoledì 21 novembre 2012

Muffin allo yogurt senza burro


Prima della ricetta un appello: diventate amici di faccio cose vedo gente! Prima non si poteva fare perché non avevo aggiunto "l'accessorio" giusto, ma ora si e quell'unico iscritto (io) fa proprio tristezza! Grazie!

In questo lungo periodo di privazioni eno-gastronomiche la mia voglia di mangiare cose buone si è quintuplicata e per fortuna anche la mia volontà nel resisterle. È che quando sai che poi stai male trovi la forza di dire di no a tutto quello a cui non eri riuscita a rinunciare durante le tue "presunte" (per non dire patetiche) diete del lunedì.
Insomma tra le tante voglie che mi rovinano la giornata (cioccolato, gorgonzola, pizza e birra su tutto) c'è anche un generico desiderio di qualcosa di dolce.
Mai come in questo periodo mi sono messa alla ricerca della ricetta perfetta, del dolce senza burro, senza grasso, senza cioccolato, senza crema, ma buono il giusto per poter soddisfare i miei desideri.
Ho fatto anche diversi tentativi, mettendo insieme ricette, consigli ed intuizioni e quello di oggi è uno degli esperimenti usciti meglio.
Sono dei muffin, almeno nell'aspetto, sono fatti con lo yogurt e con l'olio di semi, sono morbidi e gustosi, contrariamente a quanto mi aspettassi vista la ricetta light.
Fidatevi perché lo so che nei blog è pieno di gente che si entusiasma per straordinari dolci privi di tutto che poi li fai a casa e ti fanno ancora più tristezza per quanto sono schifosi.
Fidatevi perché questi muffin hanno diritto di cittadinanza e credo che li farei anche se il mio colon funzionasse per bene.

lunedì 19 novembre 2012

I papassini e le ricette di famiglia


La mia è una famiglia "cittadina", di quelle in cui si è sempre parlato solo l'italiano, distante da molti dei riti tradizionali tipici della regione a cui appartengo.
Forse non è solo la mia famiglia, forse è proprio un segno che caratterizza Sassari, quella borghese per lo meno, che si è sempre voluta sentire "città" ed ha allontanato da sé tutto ciò che avesse a che fare con il "paese".
Non lo so, però so che a casa mia quando si parla di cibo ci si ricorda chi siamo e chi siamo stati e che certe tradizioni ritornano ogni anno, inesorabili come le stagioni.
Una di queste è la preparazione dei papassini, "i dolci dei morti", che sarebbero buoni tutto l'anno, ma che noi facciamo una sola volta in 12 mesi, ai primi di novembre.
Proprio come "li frijoli" e la favata a carnevale e "le formaggelle" a pasqua.
Ci siamo date appuntamento di prima mattina, io, mia madre e una delle mie sorelle, pronte per impastare, tagliare e infornare i nostri biscotti.
La preparazione in realtà era già iniziata qualche giorno prima con le mandorle e le noci che vanno sgusciate e tagliate a pezzi, un lavoraccio (affidato a mia mamma) per noi che di papassini ne produciamo una dose enorme; perché la cosa bella di questi biscotti è che si regalano, è di buon auspicio, e quindi se non si mettono a correre 2 kg di farina si rischia non bastino per tutti!
Questa è davvero una ricetta di famiglia, nata prima di me, di mia mamma, di mia nonna, una ricetta dei ricordi, di quando, in piedi sulla sedia mettevo "i diavoletti" colorati di zucchero sulla copertura bianca ancora bagnata.
Credo che in Sardegna esistano tante ricette di papassini quante sono le famiglie, quindi considerate questa solo come "la nostra".
Ma provatela, anche voi che li comprate buoni al supermercato o in pasticceria, provatela perché, sarà pure che sono di parte, ma io raramente ne mangio di più buoni.
La dose è massiccia, roba da famiglia numerosa, e vi consiglio di provare prima con la metà!


mercoledì 14 novembre 2012

Sciopero Europeo

Fonte: Corriere.it

Mi accingevo a pubblicare un "post con ricetta", ma come si fa a fare finta di niente?
Oggi l'Europa, quella mediterranea, quella povera, quella in crisi, è in mobilitazione generale.
Oggi, come sempre accade, la protesta si è trasformata in scontro, manganellate, lacrimogeni, bombe carta, cassonetti incendiati e conta dei feriti.
Io non ci sono mai stata dentro a un corteo come quello di oggi a Roma, a Milano o a Madrid, ma immagino sempre che ci sia chi cerca di mantenere l'ordine e la calma, chi vuole rispettare regole e confini, chi si fa prendere dal delirio della massa, chi ha pianificato il disordine, chi è stato infiltrato per generarlo.
Non ci sono mai stata, ma so che questo tipo di scontri è utile solo ai potenti, per distogliere l'attenzione, per definirci tutti "facinorosi", per fomentare l'indignazione di chi vede distrutti palazzi e città, per fare in modo insomma che nessuno si interroghi per davvero su ciò che sta succedendo, sulle ragioni della protesta, sulle responsabilità della crisi, sul futuro che questo mondo sembra non poter più avere.