martedì 30 ottobre 2012

La foto del lunedì


Se questo blog esiste, se mi ci sono affezionata, se ho trovato la voglia di condividerlo con voi, è anche grazie ad un amico.
Un amico che ha aperto il suo di blog, che ci ha buttato dentro, molto più di quanto non faccia io, se stesso, la sua città, le sue passioni e tutte quelle cose della vita per cui vale la pena stare al mondo.
Uno che tanti anni fa era solo un conoscente, un amico neanche troppo socievole di un mio fidanzato, ma che nel tempo ho imparato a conoscere e a cui oggi voglio un gran bene...
E meno male, visto che tanti anni dopo, tante serate dopo, tante birre dopo, me lo sono trovato vicino, a testimoniare per quel famoso fidanzato, l'avvenuto svolgersi di un momento speciale.
Ecco, tutto 'sto parlare per dirvi che ha lanciato un contest, un appuntamento fisso del lunedì  un modo per interagire con i suoi lettori, ma soprattutto per parlare della sua grande passione: la fotografia.
Foto vostre, della vostra famiglia, foto che vi ha fatto un amico, foto che vi ricordano qualcosa, foto che trovate semplicemente belle. Insomma, la foto che vorreste veder pubblicare, "la vostra foto del lunedì".
Qua trovate il suo blog e le info per partecipare.
L'immagine che apre questo mio post è di un suo quadro: il giorno che deciderà di vendere le sue creazioni diventerà ricco, per ora, per nostra fortuna, le regala solo agli amici!

lunedì 22 ottobre 2012

Gentile Ministro Fornero


Gentile Ministro Fornero,
Lei non ci crederà, ma io l'ho appoggiata più di qualunque altro mio coetaneo esista in questo paese. L'ho sostenuta perché penso che il mercato del lavoro in Italia sia talmente inesistente che qualunque tentativo di dargli una smossa possa comunque rappresentare una chance. L'ho sostenuta perché mi sono stancata di vedere i sindacati battersi per il mantenimento delle tutele già esistenti e far finta di non sapere che c'è un esercito di giovani (e ormai purtroppo meno giovani) che quelle tutele non le ha mai potute raggiungere, pur lavorando con professionalità, impegno e dedizione.
E anche perché nella mia vita di lavoratrice ne ho incontrati tanti che quel posto, per il quale noi squadrone dei precari ci batteremmo come disperati, non lo meritavano affatto.

martedì 16 ottobre 2012

Biscotto arrotolato, il dolce dell'infanzia



Sono provata, non lo nego. Dai miei problemi colon/intestinali che mi costringono a una dieta che più triste non si può, dal fine settimana passato a lezione (sto seguendo un master), dalla montagna di camicie che si è materializzata sulla mia asse da stiro.
E anche dalle temperature che mi andrebbero anche bene così basse e autunnali, se non fosse che non ho ancora fatto il cambio di stagione e ogni mattina  mi trovo a scegliere tra gonne gitane, pinocchietti, vestiti corti, canottiere e sgargianti camicette senza maniche. A parte che sembro una pazza vestita così,  non posso neanche più sfidare le intemperie con la sola arma della stratificazione di magliette. Voi mi direte: fai il cambio di stagione. Giusto. Ma chi ha voglia di passare una mattina a ripiegare magliette (si, dovrebbero essere già ripiegate, lo so, ma siamo in un momento di transizione e nei ripiani del mio armadio ci sono cumuli non ben identificati di roba da vestire), togliere e mettere gli abiti nelle buste, riappenderli nelle grucce, cercare disperatamente un posto in cui conservare quelli estivi, decidere cosa tenere e cosa buttare (alla fine non butto mai niente), far stare tutto nei pochi ripiani di cui dispongo?
Chi ne ha voglia? Io per niente.
E quindi per un po' continuo ad andare in giro con uno stile decisamente discutibile!
Oggi vi racconto un dolce tanto semplice, quanto "confortevole". Un dolce che sa di casa, che mi ricorda le merende dell'infanzia e le feste dell'adolescenza. Uno dei miei primi tentativi con lo zucchero e la farina.
Un grande classico, insomma: monsignor biscotto arrotolato!
Questa è davvero una ricetta di mamma, di nonna, delle sorelle di nonna, della loro madre e di chissà chi altro ancora.
Che poi non è altro che la ricetta del pan di spagna. Quella che uso sempre e che non mi ha mai tradito.
Il biscotto arrotolato può essere farcito con la crema e la frutta fresca (le fragole su tutto) con all'esterno una guarnizione di panna, con una crema di cioccolato, con la panna, perfino con la nutella.

Ma la versione che vi propongo oggi è la più semplice di tutte: biscotto arrotolato con marmellata di albicocche e zucchero a velo.
Faccio un'ultima premessa, questo dolce a casa nostra si fa senza bilancia, è la negazione del principio base della pasticceria, ne sono consapevole, è un imperdonabile prova del mio dilettantismo, ma è così.
Fidatevi però, funziona.

venerdì 5 ottobre 2012

Brownies, gli originali!

Brownies


Quest'anno l'arrivo del mese di ottobre mi ha messo allegria.
Adesso sì che è arrivato il tempo, adesso sì che ho voglia che sia autunno, che faccia fresco, che ogni tanto venga giù un bel temporale, che i colori cambino e con loro i cibi da mettere in tavola.
Ho voglia del the caldo del pomeriggio, delle tisane della buona notte, delle vellutate bollenti e di tutti quei cibi invernali e calorici che mal si conciliano con l'estate nell'isola di Sardegna.
C'è da dire, per chi ancora non lo sapesse, che il mio colon/intestino continua a non stare bene, che sono in attesa di sapere se sono intollerante al lattosio e che quindi quei bei risotti pieni di burro, quelle tagliatelle con i funghi e la salsiccia, quelle fantastiche torte di sfoglia gorgonzola-pere-noci e tutte le altre prelibatezze per gente normale, rimarranno comunque un sogno. Almeno per un po'. 
Perché se non è il lattosio, è qualcos'altro, e a prescindere dalle intolleranze il colon irritato non ama la famiglia dei latticini, le spezie, i cavoli, la carne di maiale e, ahimè, un sacco di altre cose.
Insomma è stata un'estate all'insegna della dieta forzata e temo che l'autunno non sarà da meno.
Ma ho deciso di cogliere la sfida, di trovare delle alternative, di ingegnarmi per riuscire a mangiare con gusto anche rinunciando alle cose che mi piacciono di più al mondo.
Ora lo so cosa state pensando: "se i brownies sono il suo modo di stare a dieta, te credo che non è ancora guarita!"
Ma non è così cari, questa lunga astinenza da qualunque cosa buona esista sulla terra mi ha resa una persona diversa, ha messo un freno alla mia gola, mi ha fatto tirare fuori la volontà di resistere.
Ed ecco quindi che cucino per gli altri e io sto a guardare, mi consolo con i meravigliosi profumi che vengono fuori dal mio forno e con le facce soddisfatte degli stomaci di ferro che mi circondano.
Ma veniamo ai brownies, i primi della mia vita, preparati in occasione di una cenetta tra amici.
Una cena con tema l'America! 
Lo so che per chi ama il cibo questa può sembrare un'eresia, ma il nostro desiderio (mio e del mio consorte) di cimentarci in questa impresa è nato grazie a un libro. Si chiama Buon appetito, America!, ed è stato scritto da Laurel Evans, un'americana che vive in Italia e che nel libro racconta i pochi, ma tradizionalissimi piatti della cucina del suo paese.
Non ero convinta, ma devo dire che è stato un successo.
Non la definirei una cucina "light" e non la mangerei tutti i giorni, ma la zuppa di vongole del New England, la Cesar Salad e il polpettone ricoperto di bacon (questo il nostro menù) sono stati un bel diversivo.
(Tranquilli, io ho mangiato giusto l'insalata e un filetto cotto a parte per me...che vita triste che sto facendo)

Di ricette dei brownies ce ne sono parecchie in giro, si assomigliano un po' tutte, ma questa voglio credere che sia l'originale, visto che a proporla è un'americana doc. Se non conoscete la storia della nascita di questo dolce simbolo della cucina statunitense, vi consiglio di leggere qui.